The Staff

Sono specializzato nel campo dell'archeologia, dell'aerofotogrammetria da drone, della topografia, del laser scanner e Istruttore APR/CRO autorizzato ENAC per lavorare con i droni.
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Guida al nuovo DJI GEO System 2.0

Guida al nuovo DJI GEO System 2.0

Da un paio di mesi è attivo il nuovo sistema di geofencing sviluppato da DJI per i suoi droni, al fine di prevenire voli non autorizzati sopra obiettivi sensibili. Il Geospatial Environment Online System modifica sensibilmente quanto siamo stati abituati a vedere sulla Geo Map, adottando gli standard dell'ICAO ANNEX 14 per la classificazione degli aeroporti e un nuovo sistema poligonale per l'individuazione delle aree no fly: questo migliora sensibilmente le restrizioni limitandole alle sole aree sopra le quali ve ne è effettivo bisogno e rispetto al generico cerchio offre maggiori possibilità di volo ma in qualche caso una restrizione laddove prima si poteva volare. Tutto questo al fine di migliorare la sicurezza di tutti, cose e persone.

Il GEO 2.0 System interessa i droni appartenenti alla famiglia dei Phantom 4, M200 e Mavic, oltre al DJI Spark e all'Inspire 2, mentre la famiglia Phantom 3, Inspire 1 e M600 continuerà ad adottare il GEO System originale.

Attualmente il GEO 2.0 System è stato implementato per i soli Stati Uniti, ma arriverà presto anche negli altri Paesi, Italia compresa. Pertanto questa guida serve per prendere coscienza del nuovo sistema ed essere pronti quando sarà implementato in via definitiva anche da noi.

7 GEO Zones

Nel video precedente DJI offre utili indicazioni, che dovremmo sempre tenere a mente, per un volo sicuro, e spiega come lavora il nuovo GEO 2.0 System.

Chi dei lettori vola già da qualche anno, ricorderà sicuramente le divisioni del GEO System originale: verde, giallo e rosso a identificare le aree a diversa restrizione. Ora le aree sono diventate 7, di cui 5 principali e 2 secondarie:

Restricted Zone. In questa zona, che appare in rosso nell'app DJI GO, il volo è bloccato. Soltanto se l'operatore è autorizzato a volare dalle autorità competenti (trattandosi per lo più di aeroporti, soggetti in Italia alle famose ATZ), potrà fare richiesta di sblocco scrivendo a flysafe@dji.com o collegandosi all'Online Unlocking.

Altitude Zones. Le zone a limitazione di altezza appariranno in grigio sulla mappa del GEO 2.0 System. Attraverso un warning sull'app DJI GO o DJI GO4 l'utente sarà avvisato che l'altezza di volo è limitata.

Authorization Zones. In queste zone, che appaiono in blu sulla mappa, l'utente riceverà un warning che lo avviserà del fatto che il volo è limitato. Per sbloccare il decollo del drone DJI autorizzerà l'utente se in possesso di un account su server DJI verificato.

Warning Zones. In queste zone, che potrebbero NON apparire sulla mappa all'interno dell'app DJI GO, l'utente riceverà un avviso che sta operando in tale area. Un esempio di Warning Zone sono le aree di protezione per gli animali, come i parchi nazionali (in Italia il volo nei parchi nazionali sotto i 500 metri AGL è vietato da una specifica legge).

Enhanced Warning Zones. In queste zone, il sistema GEO avviserà l'utente che sarà necessario ottenere l'autorizzazione al volo come nel caso delle Authorization Zone, ma per decollare non sarà necessario possedere un account verificato o essere collegati a internet al momento del volo.

Densely Populated Area. Quest'area è mostrata in rosso sulla mappa. A causa dell'elevata concentrazione di persone che rende il volo non sicuro, DJI consiglia di non sorvolare quest'area. Un esempio sono i centri commerciali.

Regulatory Restricted Zones. Si tratta di aree speciali dove il volo è vietato da restrizioni legislative o altri provvedimenti simili. Un esempio sono le aree che circondano le prigioni.

Recommended flight. Quest'area apparirà in verde sulla mappa. Si tratta di zone dove DJI consiglia di scegliere di andare a volare, preselezionate per un volo sicuro lontano da centri urbani e concentrazioni di persone.

DJI GEO 2.0 System Italia tutorial

Ecco come appare oggi la mappa sul centro Italia per chi usa un drone della serie Mavic, Phantom 4, M200 oppure uno Spark o un Inspire 2, con l'implementazione delle nuove zone e il nuovo sistema a poligoni per determinare con più esattezza le aree di divieto. Le nuove Geo Zone sono state attivate anche in Italia a fine febbraio 2019.

DJI GEO System 1.0 Italia

Questo invece è il confronto con il vecchio GEO System, attivo per chi ancora vola negli USA con la serie Phantom 3, M600 o con un Inspire 1, con le aree individuate da cerchi di raggio predefinito, e per tutti noi che voliamo in Italia.

Bisogna ricordare che il DJI GEO 2.0 System è un sistema indipendente dalle leggi nazionali e dai regolamenti locali (come il Regolamento SAPR emanato da ENAC o la cartografia AIP di ENAV), ed è basato unicamente su un concetto di sicurezza e di prevenzione nell'uso sconsiderato dei droni DJI. La stessa azienda avvisa che potranno essere attivate aree di restrizione temporanee, sopra stadi che ospitano eventi di particolare rilevanza, incendi e altre situazioni di emergenza, ma che queste come altre aree potrebbero apparire soltanto sulla mappa presente all'interno dell'app DJI GO e non sulla web map.

Nella maggior parte delle zone soggette a restrizione, all'utente sarà chiesto di dimostrare che è in possesso delle autorizzazioni necessarie ad operare: inoltre avrà bisogno di un account verificato sul server DJI e di una connessione internet attiva sul dispositivo che controlla il drone al momento del decollo. In alcune zone lo sblocco del drone potrà essere messo in atto dallo stesso utente, attraverso un'azione di auto-autorizzazione sulla relativa pagina DJI.

È bene ancora ricordare che bisogna controllare la mappa mostrata all'interno dell'app DJI GO e DJI GO4 per essere certi che l'area dove si vuole volare non ricada all'interno di una zona di restrizione. Come scritto in precedenza non tutte queste aree vengono mostrate sulla web map presente sul sito DJI.

DJI GEO System: solo per DJI GO, non per app di terze parti

Poiché il sistema GEO di DJI (in entrambe le versioni, 1.0 e 2.0) richiede una connessione ad internet e un account sul server dell'azienda, le aree con restrizioni di volo possono essere bypassate soltanto se l'applicazione attiva sul device di controllo è la DJI GO o la DJI GO4 o la DJI GS Pro se avete un iPad: nulla da fare dunque per Litchi, Autopilot, Pix4D Capture e tutte le altre applicazioni di terze parti per il volo automatico per fare riprese o rilievi aerofotogrammetrici. Il volo dovrà essere manuale, oppure sfruttare il sistema astruso dei waypoint che offre DJI GO.

Per questo è buona pratica controllare sempre prima di recarsi a volare se l'area è affetta da restrizioni di volo imposte dal sistema DJI: perché una volta sul campo, non avrete modo di far decollare il vostro drone senza aver compiuto i dovuti passaggi per l'unlock.

Una guida su come sbloccare il drone e volare nelle zone con restrizione sarà presto disponibile.

Posted by The Staff in Droni

È disponibile Agisoft Metashape 1.5.0

Agisoft Metashape logo

Si evolve il famoso software di fotogrammetria digitale programmato dalla russa Agisoft: il noto Photoscan è stato fatto oggetto di una major release ed è diventato Agisoft Metashape, giungendo alla versione 1.5.0. Al momento in cui scriviamo la final release ufficiale è la 7492 rilasciata al pubblico in data 31/12/2018.

Non si tratta di un cambiamento radicale ma appunto di un update: il programma mantiene interfaccia, costi (sempre $3.499 per la versione Professional), pipeline di lavorazione (tranne per il fatto che per arrivare alla mesh 3D non è più necessario passare per la nuvola di punti densa), mentre i maggiori avanzamenti si hanno lato analisi. Vediamo le principali innovazioni.

Generazione di mesh ad alto dettaglio basata su mappe di profondità

Con Photoscan la generazione della geometria poligonale avveniva tramite la nuvola di punti densa: questo provocava spesso degli errori nella mesh, soprattutto in quei punti in cui la nuvola era sporca o poco dettagliata. In Metashape la generazione della geometria poligonale avviene attraverso le mappe di profondità, create durante il dense stereo matching, che promette una maggiore qualità e una geometria con maggior dettaglio rispetto al precedente sistema. Questo significa in primis che non è più necessario generare una nuvola di punti densa ad alto dettaglio per ottenere una mesh ad alto dettaglio: anzi non è proprio più necessario generare una nuvola di punti densa, che diventa quindi un dato che si può scegliere di non generare, se l'output finale è una mesh 3D.

Un altro cambiamento importante è l'implementazione del calcolo GPU: in questo modo si riduce significativamente il tempo di calcolo, fino al 50% in meno, e si riduce anche l'utilizzo della RAM, con un risparmio che in termini percentuali si aggira oltre il 30%. Questo processo era uno dei più pesanti all'interno della pipeline di produzione dati, e questo cambiamento dovrebbe garantire non solo maggiore velocità ma soprattutto la possibilità di portare a termine progetti più grossi con un hardware meno esigente rispetto al passato.

Agisoft Metashape 1.5.0 new features

Nell'immagine, i nuovi algoritmi di generazione mesh basata su mappa di profondità e classificazione semantica della nuvola di punti

Automatic multi-class dense point cloud classification

Si evolve anche la classificazione della nuvola di punti densa. Rispetto alla sola ground point classification, la multi-class è in grado di interpretare la nuvola di punti automaticamente raggruppando i punti in Terreno, Vegetazione, Edifici, Strade, Macchine e manufatti dell'uomo. Questa nuova classificazione semantica aiuterà tutti coloro che sono impegnati in progetti che richiedono un'analisi fine dei dati, e può diventare fondamentale ad es. nella generazione delle curve di livello senza il disturbo di elementi che altrimenti andrebbero classificati con un lungo lavoro manuale. Inoltre formati di esportazione come il .LAS che supportano la classificazione della nuvola (a livelli, nella versione 1.4 si arriva a 255) aiuteranno nell'interscambio dei dati tra diverse piattaforme software, soprattutto quelle GIS.

Cloud processing option

La principale novità di Metashape è l'introduzione del cloud processing: all'utente non è più richiesto di investire in una struttura hardware adeguata alla dimensione dei suoi progetti, con assegni spesso a 4 zeri, ma potrà sfruttare la struttura messa a disposizione da Agisoft pagandola in base all'effettivo utilizzo con un costo parametrato sulla dimensione del progetto.

Aggiornamenti

I possessori di una licenza Photoscan potranno installare Metashape come fosse un aggiornamento, quindi in maniera gratuita.

Chi acquista una licenza Metashape, avrà a disposizione 12 mesi di supporto tecnico incluso nel prezzo e gli aggiornamenti gratuiti fino alla versione 1.9.x.

Per tutte le altre informazioni, il download della demo (o trial da 30 giorni) e dei set di prova, collegatevi al sito www.agisoft.com

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    Posted by The Staff in News

    Ultime ore per le offerte DJI, si può risparmiare fino a €300

    DJI Mavic Air

    Si avvicina la fine del 2018 e con essa anche il termine delle offerte che DJI ha lanciato in occasione del Black Friday: una pioggia di sconti che consente di risparmiare fino a €110 su singolo prodotto ma volendo fino a oltre €300 acquistando i prodotti in bundle. Si va dal piccolissimo Ryze Tello fino al DJI Mavic Air Combo, passando per i Goggles RE e il DJI Osmo Mobile 2. Inoltre se acquisti il DJI Spark, nella versione normale o Fly More Combo, a sole €129 in più avrai anche il kit di alleggerimento per farlo diventare un "trecentino" e la documentazione da presentare ad ENAC per diventare operatore SAPR. Il prezzo segnalato è quello già scontato, mentre sull'immagine vedete l'ammontare dello sconto rispetto al costo normale del prodotto.

    Ricorda, al termine dell'offerta mancano solo

    [tminus t= "31-12-2018 23:59:59" style="carbonite" jsplacement="inline" omitweeks="true" days="giorni" hours="ore" minutes="minuti" seconds="secondi"]L'offerta DJI di Natale 2018 è terminata.[/tminus]
    Ryze Tello
    € 99
    Offerta Natale DJI Ryze Tello
    Ryze Tello Combo
    € 129
    Offerta Natale DJI Ryze Tello Combo
    DJI Spark con radiocomando
    € 439
    Offerta Natale DJI Spark con radiocomando

    Con kit di alleggerimento 300 gr. e documentazione ENAC a sole € 129 in più

    DJI Spark Fly More Combo
    € 539
    Offerta Natale DJI Spark Fly More Combo

    Con kit di alleggerimento 300 gr. e documentazione ENAC a sole € 129 in più

    DJI Mavic Air
    € 749
    Offerta Natale DJI Mavic Air

    Disponibile in offerta anche nelle varianti rosso e nero

    DJI Mavic Air Fly More Combo
    € 949
    Offerta Natale DJI Mavic Air Fly More Combo

    Disponibile in offerta anche nelle varianti rosso e nero

    DJI Osmo Mobile 2
    € 119
    Offerta Natale DJI Osmo Mobile 2
    DJI Goggles RE
    € 499
    Offerta Natale DJI Goggles RE

    Disponibile in offerta anche nelle varianti "con zaino multifunzione" (€ 579) e "con Zaino Multifunzione e Modulo OcuSync 2" (€ 729)

    Se hai bisogno di una consulenza, di consigli sull'acquisto, di conoscere meglio i prodotti prima di acquistarli, non esitare a contattarci.

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      Posted by The Staff in Droni

      Buon Natale 2018!

      Buon Natale

      Lo Staff di ArcheoDigital augura a tutti i suoi lettori e clienti che il Santo Natale possa portare armonia, serenità e pace, gioia e felicità. Non s'interrompono le nostre lavorazioni e presto saranno online importanti novità, nuovi video e nuovi tutorial da noi curati.

      Tra una fetta di panettone e una di pandoro,
      mentre addentiamo il torrone anche un Felice Anno Nuovo!

      Posted by The Staff in News

      Operare abusivamente con i droni: rischio denuncia penale art. 348

      Esercizio abusivo della professione nel volo illegale con i droni

      È di ieri la notizia, rilanciata dal sito internet livesicilia.it edizione di Catania, che un uomo in procinto di effettuare riprese con un SAPR è stato fermato da agenti della Polizia di Stato che gli hanno contestato l'esercizio abusivo della professione ai sensi dell'art. 348 c.p. (Codice Penale), oltre naturalmente a quanto previsto dal Regolamento ENAC e dal codice della navigazione per chi opera in assenza delle dovute autorizzazioni.

      L'operatore si accingeva infatti a far volare un drone, secondo l'articolo, di 1,5 Kg, quindi un APR che richiede il possesso dell'attestato Mc/Vl di tipo CRO e la registrazione del mezzo per lo scenario urbano S1: tutti elementi che al controllo delle forze dell'ordine sono risultati assenti.

      È già noto come operare con un SAPR in modo abusivo o comunque senza rispettare le prescrizioni previste dal Regolamento ENAC, possa portare a multe amministrative molto salate, nell'ordine di decine di migliaia di euro. Abbiamo già scritto a proposito dell'applicabilità dell'art. 26 del Testo unico in materia di sicurezza sul lavoro che impone al datore di lavoro, ovvero al committente, di verificare che il lavoratore autonomo sia in possesso dei requisiti tecnico-professionali per poter operare.

      Non è noto il prontuario per le Forze dell'Ordine versione 2 che illustrano le modalità operative e le contestazioni da fare nei controlli su chi opera con un APR. Quello che sappiamo è che in questo caso è stato contestata la violazione dell'art. 348 c.p. che recita:

      Articolo 348 Codice penale (R.D. 19 ottobre 1930, n.1398 e successive modifiche Legge 13 gennaio 2018)

      Abusivo esercizio di una professione

      Chiunque abusivamente esercita una professione, per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato [2229], è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni con la multa da euro diecimila a euro cinquantamila.
      La condanna comporta la pubblicazione della sentenza e la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e, nel caso in cui il soggetto che ha commesso il reato eserciti regolarmente una professione o attività, la trasmissione della sentenza medesima al competente Ordine, albo o registro ai fini dell'applicazione dell'interdizione da uno a tre anni dalla professione o attività regolarmente esercitata.
      Si applica la pena della reclusione da uno a cinque anni e della multa da euro 15.000 a euro 75.000 nei confronti del professionista che ha determinato altri a commettere il reato di cui al primo comma ovvero ha diretto l'attività delle persone che sono concorse nel reato medesimo.

      Sarà interessante capire se il giudice applicherà, e in quale misura, le pene previste per questo articolo: non ricordiamo infatti una contestazione simile per aver operato abusivamente con un drone in precedenza. Questo nuovo evento deve spingere ancora di più a comprendere l'importanza del rispetto della legalità, che vuol dire in primis il rispetto della sicurezza di tutti i cittadini.

      Operare abusivamente con un drone di classe Mc/Vl richiede infatti la costituzione di un'area delle operazioni, recintata e inaccessibile a persone estranee alle operazioni (e quanti matrimoni vediamo che non rispettano questa prescrizione imposta dal Regolamento ENAC?), condizioni meteo favorevoli determinate dallo scenario S1 e l'uso di particolari accorgimento per la sicurezza, non da ultimo il cavo di vincolo. In situazioni del genere sarebbe bene inoltre essere coadiuvati da un tecnico impiegato per la verifica del rispetto dell'area delle operazioni e relativa area di buffer.

      Ci si chiede, dal momento che sono diversi anni che esiste la speciale categoria degli APR con MTOM al decollo di 0,3 Kg considerati inoffensivi che si possono pilotare senza patente e che non necessitano della costituzione di un'area delle operazioni, per qual motivo si continui nell'uso spregiudicato e illegale di droni di classe superiore a dispetto della legalità.

      Per questo la nostra azienda, grazie alla vasta flotta a nostra disposizione, ha da sempre affiancato ai droni di classe superiore anche i cosiddetti "trecentini", che ci hanno permesso di effettuare riprese matrimoniali nel centro di Roma, nel pieno rispetto delle regole e delle leggi e senza mai ricevere un diniego da parte della Prefettura competente per l'autorizzazione al volo nella R34 che copre l'area centrale della capitale.

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