The Staff

Sono specializzato nel campo dell'archeologia, dell'aerofotogrammetria da drone, della topografia, del laser scanner e Istruttore APR/CRO autorizzato ENAC per lavorare con i droni.
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Presentato il DJI Phantom 4 RTK per rilievi aerei

DJI Phantom 4 RTK

DJI ha aggiornato il suo prodotto di punta della classe Phantom aggiungendo il modulo RTK e creando il Phantom 4 RTK: nei desiderata della casa cinese un drone per rilievi aerofotogrammetrici con precisione centimetrica. Le parole di Sunny Liao, DJI Enterprise Director per l'Europa, vanno proprio in questa direzione:

“Phantom 4 RTK è stato studiato per venire incontro alle esigenze specifiche di quegli utenti che sentono la necessità di affidarsi ai potenti strumenti di cui sono dotati i droni DJI per eseguire rilievi, mappature e ispezioni

L'acronimo RTK sta per Real-Time Kinematic, ovvero rilievo cinematico in tempo-reale: si tratta della tecnologia che consente ai ricevitori GNSS "terrestri" di ottenere una precisione centimetrica nel punto da acquisire, differenziandosi in tal modo dai ricevitori GNSS presenti ad esempio nei nostri smartphone che si basano esclusivamente su una posizione stimata, che viene aumentata attraverso la connessione GSM. Il discorso non cambia con l'RTK professionale, perché la precisione centimetrica viene garantita da una correzione della posizione ottenuta attraverso la connessione con una rete di ricevitori satellitari fissi posti a terra: in tal modo si chiude il triangolo ed è possibile stimare con precisione la posizione del punto in base al sistema della triangolazione. La connessione alla rete terrestre viene ottenuta attraverso il protocollo NTRIP che trasferisce i dati RCTM: le reti di ricevitori terrestri sono svariate, si va da quelle nazionali tipo ITALPOS (che però essendo privata è a pagamento) a quelle regionali, alcune a pagamento (come quella della Sardegna), altre gratuite (come quelle di Lazio, Abruzzo, etc.). I dati vengono trasmessi attraverso una connessione internet, tipicamente una connessione GSM che deve essere di buona qualità (almeno H+ o 4G) per consentire una correzione veramente in tempo reale. In mancanza di questa connessione, non esiste alcuna correzione RTK quindi non c'è alcuna precisione centimetrica. La connessione GSM può essere interna alla strumento, oppure esterna, collegando tramite WiFi il controller del ricevitore all'hotspot del nostro smartphone.

Il Phantom 4 RTK garantisce questa connessione attraverso una chiavetta dongle 4G o un hotspot WiFi (supportato da OcuSync in aree con 5.8GHz: SRRC/NCC/FCC < 26 dBm). Abbiamo detto però che la connessione può essere assente o non sufficientemente veloce: in quel caso bisogna passare al sistema base+rover, che chiude la triangolazione per la correzione attraverso una base che rimane fissa e sostituisce le basi fisse delle reti terrestri. La base deve rimanere fissa svariati minuti prima di iniziare a lavorare. Anche in questo caso il Phantom 4 RTK risolve il problema con la stazione di terra D-RTK2 Mobile Station, un ricevitore differenziale posto a terra che si occupa di chiudere il triangolo, comunicando con il drone attraverso OcuSync.

La panacea di tutti i problemi?

I professionisti del rilievo aerofotogrammetrico sanno bene quanto sia difficile a volte acquisire di punti GCP in ambienti ostili: i Ground Control Point sono i punti acquisiti con sistemi di alta precisione che servono al software per la correzione metrica del modello, senza la quale non si può parlare di fotogrammetria. È davvero possibile pensare di poter eliminare la necessità di acquisire i GCP utilizzando il Phantom 4 RTK? La risposta tecnicamente corretta è NO.

Il motivo è presto spiegato: anche se la correzione metrica fosse corretta in base alla posizione accurata delle immagini, non è corretta l'altimetria del modello: le coordinate vengono infatti acquisite calcolando l'altimetria sulla base dell'ellissoide, mentre la quota reale deve essere corretta sulla base del geoide. Questo è il motivo per cui se il vostro Phantom decolla da una spiaggia e si porta a 50 metri di altezza, le sue coordinate gli faranno credere di essere a 100 metri di quota. La differenza altimetrica tra ellissoide e geoide si stima infatti mediamente intorno ai +50 metri. Un ricevitore GNSS professionale ha la possibilità di essere impostato affinché le sue coordinate altimetriche vengano corrette sulla base del geoide (in Italia i più diffusi sono l'ITA99 e l'ITA2008), ma un lavoro veramente accurato si ottiene soltanto convertendo le coordinate con l'uso dei grigliati prodotti dall'IGM.

Inoltre non bisogna dimenticare che a livello ufficiale, il WGS84 generalmente utilizzato dai droni in quanto sistema di riferimento internazionale, non è un sistema riconosciuto dallo Stato Italia, per cui nella produzione di cartografia destinata alla progettazione pubblica, ricorda la Direzione Geodetica dell'IGM, va utilizzato il Sistema Geodetico di Riferimento ETRF2000 epoca 2008.0 divenuto obbligatorio a livello nazionale a seguito del DM 10 novembre 2011 "Regole tecniche per la definizione delle specifiche di contenuto dei database geotopografici".

Quindi l'idea che si possano eliminare i GCP è, almeno oggi, tecnicamente sbagliata. Inoltre bisogna aggiungere che non di soli GCP vive la fotogrammetria: un lavoro veramente valido si appoggia anche ai punti di controllo, per una verifica indipendente dell'accuratezza del progetto, e anch'essi vanno acquisiti necessariamente a terra con strumentazione topografica di precisione.

La soluzione per i punti inaccessibili

Si potrebbe giustamente rispondere che il Phantom 4 RTK risolve il problema di dover acquisire i GCP in punti inaccessibili: l'obiezione è che se i punti sono inaccessibili difficilmente c'è bisogno di rilevarli con un drone (saranno 2 o 3 i casi su 100), ma in ogni caso è possibile ovviare alla difficoltà con la stazione totale, uno strumento che è in grado di acquisire coordinate relative fino a 1 Km (a seconda dei modelli) in modalità reflectorless, semplicemente puntando un obiettivo che può essere riconosciuto con precisione sulle immagini. Anche la stazione totale è uno strumento che può essere noleggiato a partire da €100 al giorno. Se il chiodo stazione viene rilevato con il ricevitore GNSS, è possibile convertire il sistema di coordinate relativo della stazione totale nel sistema di coordinate assoluto del GNSS.

DJI D-RTK2 Mobile Station

I prezzi

DJI Phantom 4 RTK viene venduto in 3 configurazioni diverse:

Normalmente un Phantom 4 Pro V2 costa €1.699, un buon sistema di ricevitori GNSS terrestri base+rover costa ca. €15.000 (nuovo, se usato molto meno, anche la metà), un solo rover costa ca. €8.500. Da un punto di vista del costo netto, un risparmio davvero notevole, ma considerando che rilievi di questo tipo vengono eseguiti per lo più da professionisti che nella vita fanno già i geometri, gli architetti, gli ingegneri, è probabile che tali strumenti siano già posseduti, per essere utilizzati in tutte le situazioni dove è necessario acquisire punti con precisione centimetrica, mentre la soluzione drone è a se stante, funziona solo in aria e non a terra. Inoltre, un ricevitore GNSS RTK si può noleggiare senza troppa difficoltà a prezzi che partono da €100 al giorno, quindi in definitiva oltre a non eliminare la necessità di acquisire i punti GCP (che comunque necessitano di uno strumento topografico terrestre), non fanno nemmeno risparmiare.

La disponibilità del Phantom 4 RTK è a partire da ottobre 2018, mentre per il D-RTK2 bisogna aspettare novembre 2018.

DJI GS RTK

Insieme al drone, DJI ha presentato anche GS RTK (o GSR), la nuova app compatibile con il sistema RTK che consente la pianificazione della missione di rilevamento, che può essere salvata e replicata nel tempo, e che consente il caricamento di file KML e KMZ relativi all'area da mappare. Presente anche la funzione Operation Resumption che, qualora la batteria non sia sufficiente per completare la missione, vi consente di cambiarla ripristinando i dati di missione in maniera automatica.

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    Vi aspettiamo ad Assisi Drone Festival 14-16/09/18

    Assisi Drone Festival

    Si svolgerà ad Assisi, dal 14 al 16 settembre, la manifestazione Assisi Drones Festival, il primo evento in Umbria dedicato al mondo dei Droni che coinvolge il centro Italia.

    Il Festival propone un ricco programma di eventi: si va dai corsi di formazione all'area Expo & Show, che per 3 giorni coinvolgerà il Palazzo del Capitano del Perdono a Santa Maria degli Angeli, con inizio alle 9:00 e chiusura alle 24:00. Queste le tematiche che saranno trattate durante le giornate di formazione e informazione:

    • 14 settembre: Innovazione e sviluppo tecnologico
    • 15 settembre: Droni per l’agricoltura e l’agricoltura di precisione
    • 16 settembre: Sicurezza, prevenzione e risposta alle emergenze e postemergenza

    Si parlerà di aerofotogrammetria, monitoraggio ambientale, codice della navigazione aerea, mitigazione del rischio, flight planner e operazioni specializzate CRO e non CRO.

    Nell'area Expo & Show saremo presenti anche noi, per mostrarvi i nostri progetti e prodotti nell'integrazione di tecnologie topografiche, architettoniche e on air. Quanti parteciperanno, potranno usufruire di scontistiche dedicate sull'acquisto di nuovi droni, consulenze operative e la programmazione dedicata di rilevamenti aerei e terrestri.

    Inoltre saranno proposti al pubblico una mostra cinematografica e una mostra fotografica nell'ambito del 1° International Assisi Aerial Award e sarà installata la Voliera del Festival con dimostrazioni e spettacoli, oltre a esibizioni di FPV racing.

    Ricorda, noi ti aspettiamo ad Assisi dal 14 al 16 settembre, vienici a trovare nell'area Expo.

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    Drone Casualty: ecco cosa può succedere quando un drone vola illegalmente

    Analisi rischio operazioni RPAS

    Sembra più una scena del film San Andreas, il film catastrofico del 2015 diretto da Brad Peyton con protagonista Dwayne Johnson. Eppure è ciò che potrebbe accadere nella realtà a causa di coloro che scelgono di volare illegamente, senza rispettare leggi e regolamenti che normano il volo.

    Si è attivata la BBC per coinvolgere gli aspiranti piloti a un volo in scienza e coscienza ma soprattutto a norma:

    Ma è solo fantascienza? No, stando alla notizia riportata dalla stessa BBC e ripresa dal Charleston Post and Courier newspaper: Report: Helicopter crash on Daniel Island may have been caused by drone:

    Per la verità esistono anche test di laboratorio simulati al computer che dimostrano quale danno può creare un drone mal pilotato che finisca nella turbina di un aereo. A spiegarlo ci ha provato il Virginia Tech College CRASH Lab (College di ingegneria meccanica) che ha pubblicato questo video:

    Sull’argomento è recentemente intervenuto il TGR Trentino con un servizio dedicato, che spiega l’importanza di volare in regola e il percorso per adeguarsi alla normativa. Come ricorda l’istruttore intervistato, contravvenire al Codice della Navigazione può comportare, oltre a multe salate, anche una condanna per reato penale.

    Servizio di Franco Pistolato. Video originale: https://www.rainews.it/tgr/trento/notizia/ri/index.html?/tgr/video/2018/08/ContentItem-068b92d8-41b5-4ce9-9eca-ea5840905e24.html al minuto 13:08

    A quanti dicono di non aver mai sentito parlare di gravi incidenti causati da un drone, ma semmai qualche contusione, si può solo rispondere meno male! Cerchiamo tuttavia di fare in modo che continui così, perché sono i comportamenti illegali che causano i morti: gli operai che non rispettano le norme di sicurezza, gli automobilisti che non rispettano il codice della strada, chi deve controllare un ponte e non lo fa come dovrebbe… E se non questo, sapere almeno che le multe possono essere salatissime, nell’ordine di decine di migliaia di euro.

    E ai committenti ricordiamo di affidarsi sempre a piloti riconosciuti e autorizzati dall’ENAC, perché in caso di incidente, la responsabilità è anche loro!

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    DJI Marketplace: come cambia con il Mavic 2

    DJI Mavic 2 Pro

    L’arrivo del Mavic 2 nelle versioni Zoom e Pro aggiorna e modifica il marketplace della casa produttrice DJI. Scopriamo dunque come cambia il mercato anche rispetto alle potenzialità operative di tipo professionale dei vari modelli di drone.

    Partiamo da questa semplice infografica per osservare il collocamento nella fascia di prezzo dei vari modelli: si parte dagli attuali €499,00 per lo Spark con radiocomando fino ad arrivare ai €3.399 dell’Inspire 2 (senza gimbal). Oltre l’Inspire ci sono la serie Matrice e l’Aeroscope.

    New DJI market
    Il nuovo mercato DJI dopo l’arrivo del Mavic 2: dallo Spark all’Inspire 2

    Possiamo dire che Spark e Mavic Air appartengono alla classe Consumer, cui retrocede anche la prima serie del Mavic, le serie Mavic 2 e Phantom 4 alla classe Prosumer, l’Inspire alla Professional, Matrice e Aeroscope alla classe Enterprise.

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    Posted by The Staff in Droni