The Staff

Sono specializzato nel campo dell'archeologia, dell'aerofotogrammetria da drone, della topografia, del laser scanner e Istruttore APR/CRO autorizzato ENAC per lavorare con i droni.
Sono specializzato nel campo dell'archeologia, dell'aerofotogrammetria da drone, della topografia, del laser scanner e Istruttore APR/CRO autorizzato ENAC per lavorare con i droni.
Linee guida ENAC per valutazioni rischio RPAS

Linee guida ENAC per valutazioni rischio RPAS

Qualche giorno fa l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (ENAC), con il documento ENAC LG-2017/001-NAV, ha rilasciato delle interessanti linee guida per le operazioni con RPAS nell'ambito di specifici scenari operativi, in particolare per quanto riguarda la metodologia di analisi del rischio, al fine di ottenere permessi di volo (PTF) non geografici, ovvero non legati ad una specifica porzione di territorio ma applicabile all'intero territorio italiano.

ENAC > NORMATIVA > LG 2017/001-NAV

Uno dei fattori principali nelle missioni di volo con droni o altri mezzi aerei radiocomandati, e per i quali non bisognerebbe mai affidarsi ad operatori abusivi/improvvisati pur di risparmiare qualche euro, è l'aspetto della sicurezza: un drone che cade in testa ad una persona ignara può costituire un pericolo mortale, prima e oltre che un divieto di legge far volare droni sulla testa di persone ignare.

Nelle Linee Guida (LG), ENAC fa riferimento ad una serie di casistiche operative per droni di peso inferiore e superiore a 25 Kg, in scenari sperimentali e specializzati di tipo critico e non critico. Si tratta dunque di un documento con uno schema ben preciso, pensato per aiutare tutti gli operatori a redigere in modo corretto e ad effettuare correttamente le analisi del rischio, fornendo indicazioni pratiche per facilitare l'ottenimento dell'autorizzazione alla missione di volo. Dal capitolo 4 e successivi sono specificati sistemi di calcolo ponderati che possono aiutare l'operatore a valutare correttamente il rischio di una missione in determinati scenari, preparandolo ad adottare le opportune misure di sicurezza al fine di mitigare gli effetti del rischio e prevenirli oltre ogni imponderabilità.

Linee Guida ENAC sulla Metodologia di Valutazione del Rischio in Operazioni con RPAS

Al fine di redigere correttamente la propria analisi, ENAC invita a tenere conto anche di elementi quali la probabilità di caduta e la cd. area letale, quell'area all'interno della quale la caduta di un RPA potrebbe causare un danno grave alla persona che si trovi al suo interno.

Si ottiene quindi un numero medio di casualty per missione che non deve superare il valore massimo accettabile Ec (obiettivo di safety). Viene così specificato che RPAS < 25 Kg possono effettuare missioni specializzate non critiche anche al di sopra di aree popolate e, cosa ancora più interessante, che il permanere delle condizioni che fanno ritenere non critiche le operazioni è basato anche sui tempi massimi di sorvolo di queste aree.

Si possono così riepilogare i parametri operativi che costituiscono il rischio per missione medio:

  • densità di popolazione dell’aerea sorvolata (da calcolare sulla base di documenti ufficiali riconosciuti dall'Autorità)
  • tempo di sorvolo di una data area
  • l’area letale dell’RPA
  • l’affidabilità complessiva dell’RPAS

Si ottiene così il livello di protezione delle terze parti a terra, sul quale si può agire con processi di mitigazione che possono essere standard o specifiche a seconda di quanto basso sia questo livello, al fine di elevarlo al valore più alto dell’obiettivo di sicurezza,

Ricordiamo che la nostra azienda è operatore autorizzato ENAC ad effettuare operazioni specializzate critiche, pertanto operiamo nel pieno rispetto della normativa fornendo al cliente le massime garanzie di sicurezza e legalità.

Posted by The Staff in News

I droni: scelta e applicazioni per fotogrammetria

Nel precedente appuntamento sul mondo dei droni abbiamo introdotto l'attuale scenario previsto da ENAC con la famosa circolare LIC-15, nella quale l'Ente specifica classi e tipologie di drone. Oggi entreremo nel dettaglio delle tecniche aerofotogrammetriche attraverso l'utilizzo di un APR e quali caratteristiche deve possedere per operare in sicurezza e con risultati certi.

I droni: scelta e applicazioni

La fotogrammetria

Il termine fotogrammetria deriva dalle parole greche φάος, γράφω e μέτρον, ovvero uno strumento per misurare attraverso la scrittura tramite luce (fotografia). Si tratta di una tecnica che sfrutta l'analisi di una coppia di fotografie stereometriche, ottenute tramite scatti con la camera posta in due posizioni tali da consentire di rilevare forma, posizione e dimensioni dell'oggetto fotografato facendo ricorso alla stereoscopia artificiale.

Questa tecnica di rilievo affonda le sue radici nella geometria descrittiva, il cui studio risale ai tempi dell'antico Egitto, mentre le prime applicazioni pratiche dei principi geometrici risalgono al 1849, e al 1858 i primi esempi di fotogrammetria aerea.

In quasi 160 anni, per quanto le regole geometriche alla base di questa tecnica non siano mutate, molti passi avanti sono stati fatti nella pratica: da tempo è stata abbandonata la necessità di fare ricorso a camere metriche, grazie all'introduzione del digitale e ad algoritmi informatici in grado di analizzare le fotografie scattate da una macchina digitale. Il più famoso algoritmo di questo tipo è noto con il nome di Scale-Invariant Feature Transform (SIFT), particolarmente utilizzato in Computer Vision (CV) per rilevare e descrivere caratteristiche di un'immagine. Messo a punto da Lowe nel 1999 è stato poi brevettato negli Stati Uniti dalla University of British Columbia (Brevetto US 6,711,293).

Sulla base di questo sono stati poi sviluppati derivati e algoritmi simili che costituiscono il cuore di famosi programmi di fotogrammetria automatica come Agisoft Photoscan e Pix4Dmapper.

Trattandosi di fotogrammetria basata su analisi d'immagine, con tecniche derivate dalla CV, decadono molti stretti principi che sono alla base della fotogrammetria "tradizionale", in primis la necessità di avere una camera metrica: di fatto qualsiasi set di almeno 3 immagini, 5 consigliate, è in grado di restituire un modello 3D scalabile e texturizzabile. La fotogrammetria si differenzia infatti dalla CV perché intende restituire un modello metricamente esatto, e non approssimato, dello spazio ripreso.

La scelta della camera

Stabilito che alla base della fotogrammetria automatica da drone vi è la camera che cattura le immagini digitali, bisogna spiegare perché la sua scelta è importante ai fini del risultato: essendo la fotografia il risultato di una proiezione spaziale su piano bidimensionale, algoritmi come SIFT correggono la distorsione ottica della lente della camera, ma non quella geometrica introducendo quindi un fattore d'errore tanto più ampio quanto maggiore è la distorsione presente.

Da qui nasce l'esigenza per la fotogrammetria tradizionale di lavorare con camere metriche, camere con ottica fissa il cui livello di distorsione è calcolato a livello industriale e riportato in un certificato che appartiene unicamente a quella camera.

Inoltre, più grande è l'immagine maggiori sono le possibilità di calcolare features; più piccoli sono i pixel del sensore maggiore sarà il dettaglio presente in fotografia.

Fortunatamente il digitale ci viene in aiuto: utilizzando profili standard o calcolando la distorsione di camere prodotte in serie, si possono eliminare gran parte dei problemi di distorsione che rendevano poco affidabile un rilevamento fotogrammetrico. Ecco dunque che anche l'obiettivo fisheye di una GoPro Hero 4 con FOV di 178° può essere utilizzato per set fotogrammetrici se si istruisce il programma che dovrà analizzare immagini catturate con obiettivo fisheye. In alternativa è possibile "calibrare" la camera attraverso le utility che le stesse software house citate in precedenza mettono a disposizione.

Naturalmente se alla fonte si eliminassero le distorsioni (tipo pinhole camera) il risultato finale sarebbe indubbiamente più preciso. In ogni caso un programma come Pix4Dmapper viene fornito con i profili delle camere dei droni commerciali più famosi precaricati all'interno del proprio database.

Importante infine è la possibilità che la camera registri il file immagine in formato RAW: essendo un formato grezzo non vi è perdita di dati a priori e l'utente ha ampie possibilità di margini nell'elaborazione radiometrica del file in termini di contrasto, luminosità, nitidezza etc., sviluppando in batch le fotografie tramite appositi programmi come Adobe Lightroom. In ambito fotogrammetrico, risulta di maggiore precisione processare immagini in modo tale da aumentare la riconoscibilità delle feature, spesso aumentando leggermente contrasto e luminosità (facendo attenzione a non chiudere troppi i neri o aprire troppo le luci), ma elaborando successivamente la texture del modello 3D che sia "bella", in un processo invertito rispetto all'immagine seguente che mostra le potenzialità d'elaborazione di un file RAW.

Landscape Photography Editing in Lightroom 5/6

La fotogrammetria da drone in pratica

Abbiamo detto in precedenza che le immagini per essere accoppiate stereometricamente devono essere scattate da posizioni precise. Inoltre affinché gli algoritmi automatici siano in grado di individuare le feature omologhe è necessario che uno stesso oggetto sia inquadrato in più immagini da posizioni diverse. In questo modo l'algoritmo non fa altro che ricostruire la tridimensionalità della scena in base allo spostamento della camera, secondo una tecnica che da questo assunto prende il nome di Structure from Motion, o SfM.

Tipicamente le foto verticali devono garantire almeno una sovrapposizione del 60% circa tra immagini successive e tra strisciate una sovrapposizione laterale del 70%, con identica scala e possibilmente con identico tono (ovvero simile radiometria dell'immagine, approntata per l'analisi da algoritmi di tipo SIFT).

Poiché manualmente è complesso ottenere in maniera corretta un tale livello di precisione per centinaia di metri di volo, ecco che ci vengono in aiuto molte applicazioni compatibili con i mobile devices utilizzati per pilotare i nostri droni: da DJI Go alla nuova DJI GS Pro (solo su iPad), alla citata Pix4D Capture, passando per molte altre app in grado di impostare il volo automatico su percorso e waypoint del nostro drone (Inflight, etc.). Si disegna a schermo la porzione di territorio da sorvolare per la ripresa e l'app calcolerà automaticamente le linee di volo e la frequenza di scatto per garantire il corretto livello di sovrapposizione delle immagini.

VAI AL TUTORIAL SULL'AEROFOTOGRAMMETRIA: DALLA PIANIFICAZIONE DEL VOLO AL MODELLO 3D

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    Posted by The Staff in Droni

    Perché usare Munsell Soil Color Chart in Archeologia

    Uno dei momenti più importanti tra le attività di un archeologo è la documentazione: che si tratti di uno scavo archeologico o dello studio dei materiali, documentare è il processo che rende comprensibile quell'attività.

    In particolar modo lo scavo archeologico, in quanto trattasi di attività distruttiva non ripetibile: un'errata o incompleta documentazione porta inevitabilmente alla perdita permanente dei dati. Scavare non è soltanto riportare alla luce ciò che è sotto terra, significa riportare alla luce le tracce per ricostruire una cultura antica.

    Nella vita di ogni essere umano migliaia di azioni non lasciano traccia nella storia: i pensieri, le parole, il camminare, pulire una strada, costruire strutture posticce, etc. Ma tutte le tracce che l'archeologo è in grado di individuare, materiali e immateriali, costituiscono l'evidenza di una presenza antica. Tali evidenze non hanno soltanto una forma e una dimensione, ma hanno anche un colore: oggetti di forma e dimensione simile possono avere colori diversi; oggetti con lo stesso colore possono avere forma e dimensioni diverse.

    Come che sia, il colore è il risultato di un'azione ben precisa: nella produzione di un materiale il colore può giocare un aspetto importante, fondamentale nel caso delle decorazioni pittoriche. La tipologia delle terre di scavo non si determina soltanto dalla consistenza, ma anche dal colore, che è uno degli elementi che consentono di distinguere la successione stratigrafica.

    Per questo risulta di fondamentale importanza utilizzare una terminologia, anche detta vocabolario, comune e il più possibile standardizzata nella descrizione del colore delle evidenze archeologiche. In questo ci viene in aiuto il Munsell Soil Color Chart Book, un prodotto unico nel suo genere, che costituisce un catalogo completo della varietà di colori delle terre di tutto il mondo, assegnando ad ognuna un codice univoco. Termini come "Marrone scuro", "grigio chiaro", sono sicuramente espressioni che semplificano la descrizione, ma sono anche espressioni altamente soggettive, per le quali saturazione del colore, tonalità e cromatismo sono in primis un effetto di ciò che noi vediamo in quella particolare condizione di luce, spesso senza essere in grado di riuscire a distinguere tramite un linguaggio semplice una reale differenza di colore.

    La Munsell Soil Color Chart risulta dunque di fondamentale importanza, stabilendo con precisione il colore di un'evidenza laddove la comune terminologia risulterebbe inevitabilmente imprecisa, consentendo inoltre di valutare anche le minime variazioni di colore, non descrivibili con espressioni regolari.

    Standardizzare il vocabolario

    Munsell Color è parte di X-Rite Company, leader mondiale nella produzione di strumenti e standard per il colore. Da quasi 60 anni il Soil Chart Book è uno strumento standard a livello internazionale per classificare il colore delle terre.

    Il libro è organizzato in maniera chiara e lineare: ogni pagina possiede delle patch che consentono all'archeologo di accostare un campione di terra o un frammento di ceramica per individuarne il colore e poter attribuire un codice chiaro, netto, inequivocabile, basato su un vocabolario standard a livello mondiale, ad es. 7.5YR 4/640GN11. Per praticità, i colori delle terre sono stati organizzati geograficamente, consentendo all'archeologo di guardare subito nel punto giusto, dal momento che alcune terre si trovano in determinati luoghi ma non in altri.

    Il colore della terra è un parametro scientifico

    Sono diversi i fattori che determinano il colore di una terra:

    • la quantità e il livello di decomposizione dei resti vegetali e animali
    • lo stato chimico del ferro
    • presenza/assenza di specifiche sostanze come manganese ossidato, carbonato di calcio, etc.
    • intensità delle attività umane o di eventi naturali (ad es. nel caso di terre nere)

    Determinare con precisione il colore della terra serve dunque anche a stabilirne l'origine, aiutando l'archeologo a distinguere la stratigrafia e aiutandolo anche nella comprensione della formazione dello strato (che in archeologia è sempre il frutto di un'azione identificabile).

    Il Munsell Soil Book include le seguenti charts:

    • Munsell 10R Soil Chart
    • Munsell 10YR Soil Chart
    • Munsell 2.5Y Soil Chart
    • Munsell 2.5YR Soil Chart
    • Munsell 5Y Soil Chart
    • Munsell 5YR Soil Chart
    • Munsell 7.5YR Soil Chart
    • 10Y – 5GY Colors – Olive greens Soil Chart
    • Gley 1 & 2 Soil Charts (2 – Separate Soil Charts)
    • Munsell 5R Individual Soil Chart
    • Munsell 7.5R Individual Soil Chart
    • “New” White Page, 7.5R, 10YR, & 2.5Y

    Ogni pagina è in materiale durevole, facilmente ripulibile. L'unico consiglio per mantenere realmente efficace l'uso scientifico del Soil Book è la sua sostituzione periodica (ca. ogni 3 anni in caso di utilizzo intensivo) per contrastare il decadimento della stampa del colore, e la conservazione in un luogo asciutto e al riparo da fonti di luce e di calore.

    Uso della soil chart per stabilire con precisione il colore di una pittura parietale

    Investire in strumentazione scientifica è di fondamentale importanza per una corretta documentazione, sia per il singolo professionista che per le equipe parte di missioni accademiche e universitarie.

    Siamo importatori ufficiali di prodotti X-Rite e in particolare del Munsell Soil Color Chart Book: puoi acquistare il volume direttamente sul nostro store o inviandoci una richiesta tramite email.

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      Posted by The Staff in Archeologia

      Soluzione completa per rilievo topografico con drone

      Le possibilità offerte oggi dalla tecnologia consentono di acquisire una grande quantità di dati in tempi relativamente brevi. Misurare ettari di terreno con grande precisione è oggi possibile grazie ad un'offerta speciale per il tuo business, che ti consentirà di operare in campo topografico con un investimento su una soluzione completa, risparmiando così tempo e denaro nell'acquisto di prodotti singoli.

      La soluzione, modulare, consiste in un pacchetto che comprende:

      • Drone tecnologicamente avanzato
      • Software di fotogrammetria automatica
      • Software di analisi CAD
      • Software di rendering in tempo reale
      • Rover GNSS per l'acquisizione georeferenziata di punti sul terreno
      DJI Phantom 4 Pro

      Drone DJI serie Phantom 4

      Piccolo, avanzato, tecnologia all'avanguardia. Volando a 30 o 40 metri d'altezza è in grado di acquisire in una missione veloce e automatizzata una grande quantità di dati su un vasto appezzamento di terreno, con un ottimo GSD e la possibilità di essere guidato da avanzate app fornite dalla stessa DJI, come DJI Go (iOS e Android) e la nuova GS Pro (solo iPad).

      L'offerta base prevede il DJI Phantom 4, in grado di registrare video a 4K e dotato di avanzati sistemi anticollisione anteriori, oppure il nuovo Phantom 4 Pro, con sistema di anticollisione davanti e dietro che gli consentono un return to home evitando gli ostacoli, o infine il DJI Phantom 4 Pro+, che integra nel controller anche il display con app precaricate, che esula l'operatore dal possedere uno smartphone o un tablet dedicato.

      Pix4D Mapper

      Avanzato software di calcolo 3D basato sul processamento di immagini: veloce e intuitivo, grazie a Pix4D sarà possibile ottenere nuvole di punti estremamente dettagliate da set di immagini prese sia da drone che da terra, dalle quali ottenere ortomosaici e modelli 3D.

      Al suo interno contiene già il profilo calibrato del drone incluso nel bundle e supporta anche le foto con geotag e GCP per ottenere un modello 3D perfettamente georeferenziato.

      Il terreno rilevato può essere poi esportato sia come DSM che come DTM, importato in software CAD e GIS con i quali ricavare curve di livello e altri dati geolocalizzati.

      Puoi richiedere una videoguida che ti introdurrà ai segreti di Pix4D oppure essere subito operativo grazie all'intuitività del programma e alle elaborazioni completamente automatiche. Inoltre Pix4Dmapper include tutti i tools indispensabili all'elaborazione senza dover utilizzare software esterni.

      Pix4D Mapper
      Analist cloud 2017
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      Analist 2017 Cloud

      Il software di topografia e catasto che vi farà scoprire un lato nuovo della topografia. Il nuovo Analist 2017 CLOUD Software Topografia e Catasto restituisce Profili, Sezioni, Curve di Livello, Ortofoto, ecc. con una qualità grafica impressionante. Analist è la Soluzione ideale per il Topografo alla ricerca della massima qualità di immagine, precisione e velocità di elaborazione dei progetti. Analist legge tutti i dati rilevati con Stazione Totale e/o GPS Topografico ed è già pronto per essere utilizzato con tecnologia DRONE e Nuvole di Punti.

      La nuova Tecnologia basata sulle Nuvole di Punti ricavate da macchina fotografica (e da DRONE), apre un mondo di opportunità in termini di velocità di esecuzione e precisione del risultato. Se devi stimare la superficie di una facciata, o se devi tracciare Sezioni o Prospetti del Terreno, da oggi Analist CLOUD ti consente di lavorare con grande velocità e precisione direttamente sulla tua Nuvola di Punti. Analist CLOUD è stato progettato per poter gestire grandi quantità di dati, ed è dunque lo strumento ideale per la gestione completa delle Nuvole di Punti generate da DRONE, Laser scanner, Pix4Dmapper o Autodesk Recap.
      Analist CLOUD ti consente, inoltre, di produrre Layout di Stampa altamente Professionali e dinamici che si aggiornano automaticamente ogni qual volta effettui una modifica al tuo Progetto.

      Grazie alla subscription annuale, risparmi tantissimo sulla licenza software spalmando il tuo investimento nel tempo. Inoltre, le funzionalità sono talmente ampie che non dovrai acquistare altri software oltre quelli presenti nel bundle.

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      OneRay-RT

      OneRay-RT è il nuovo software per la creazione di Animazioni 3D e Rendering in tempo reale. Il massimo per la creazione di video, rendering e dimostrazioni dal vivo grazie alla sua spettacolare velocità di elaborazione. Con OneRay-RT puoi creare tutto il tuo scenario ed animarlo da zero, oppure puoi importare i tuoi Progetti e creare animazioni in un click. OneRay-RT offre una grafica eccellente in combinazione con un flusso di lavoro veloce ed efficiente: potrai così risparmiare tempo, fatica e denaro.
      OneRay-RT è stato ideato per essere pienamente compatibile con i tuoi disegni, qualunque sia il software che utilizzi per crearli. Crea il tuo progetto con Revit, 3DS Max, AllPlan, ArchiCAD, SketchUp, ecc.. OneRay-RT importa ed anima tutti i file in formato .obj.
      Con OneRay-RT puoi importare modelli 3D generati con Pix4Dmapper e ricreare nuovi scenari sui tuoi modelli. Oppure puoi scaricare una mappa da Google Earth con il modulo incluso in OneRay-RT.

      OneRay-RT
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      GeoMax GNSS Zenith15

      GeoMax GNSS Zenith15 Pro GSM Rover

      Il rover per rilevamenti basati su tecnologia satellitare che unisce grandi potenzialità ad un costo estremamente vantaggioso. Si controlla tramite tablet o palmare con il software X•PAD incluso e grazie alla possibilità di installare la SIM per il collegamento GSM all'interno dello strumento, risulta di estrema portabilità. I 120 canali di cui dispone gli consentono di lavorare in GPS+GLONASS senza fatica, e prevede l'opzione per funzionare come una base.

      Lo Zenith15 Pro è il nuovo rover di casa GeoMax, dotato di radio interna a 3.75G Penta Band GSM, supporta GPS, GLONASS e SBAS e ha una altissima protezione IP68 contro acqua e polvere. Viene venduto con installata la versione software 2.70 predisposta per il Phase Centre Offset di cui è già equipaggiato lo Zenith35.

      Grazie a questo strumento sarà possibile ottenere punti georeferenziati con una precisione fino a 2 cm sul piano e fornire a Pix4D Mapper i GCP per lavorare su nuvole di punti georeferenziate e scalate con grande precisione e correttezza.

      Il sistema si dimostra particolarmente robusto per resistere a ribaltamenti della palina da 2 m e una completa immersione in acqua. Senza cavi per una maggiore versatilità sul campo. 60 satelliti simultanei e 120 canali autonomi. La scheda GPS ha integrato il nuovo chip Novatel con tecnologia Advance. Inoltre l''impareggiabile tecnologia Q-Lock™ permette il tracciamento anche in condizioni molto difficili. Combinati al datalogger e al software da campo preferiti, è possibile avere la massima flessibilità e connettività sul campo.

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        Posted by The Staff in Topografia

        GeoMax Zoom 3D: precisione e velocità

        Parliamo oggi di GeoMax Zoom 3D, uno strumento topografico potente che semplifica il lavoro in tutte le situazioni nelle quali è richiesto un rilievo tridimensionale veloce e accurato. Particolarmente utile in attività che si svolgono all'interno di strutture ed edifici, risulta versatile anche in ambiente esterno, , con una portata dichiarata di 50 metri, permettendo all'operatore un facile collegamento delle varie stazioni.

        GeoMax Zoom 3D è pensato per operare soprattutto in scenari quali:

        • tetti in legno
        • cartongesso
        • piccoli cantieri
        • rilievo d'interni
        • rilievo di facciate

        permettendo all'operatore di ottenere in pochissimi minuti superfici, volumetrie, effettuando velocemente anche calcoli complessi e restituendo il rilievo direttamente in file compatibile con ambienti CAD.

        GeoMax X•PAD

        Decisamente versatile è il software di controllo sviluppato dall'azienda svizzera: è stato il primo software di controllo compatibile con sistemi Android, ed è in grado di controllare l'intero parco strumentale GeoMax, dalle stazioni totali ai GNSS.

        Integra un potente strumento di Realtà Aumentata, che sfruttando la camera di cui è dotato il tablet o il palmare sovrappone il vostro rilievo al campo inquadrato, perfetto ad esempio per vedere dove passano le tubazioni o vedere subito dove si trovano i punti e gli elementi da tracciare, farsi guidare in prossimità del punto e poi determinare la posizione esatta.

        Decisamente apprezzata è la funzionalità di tap & catch: GeoMax Zoom 3D è dotato di fotocamera, in grado di inquadrare la scena trasferendo l'immagine ad X•PAD. L'operatore visualizza l'immagine sul proprio tablet/palmare e semplicemente facendo tap su un punto specifico dell'immagine, lo strumento autonomamente inquadrerà il punto e ne effettuerà il rilievo.

        Immaginate di dover effettuare il rilievo delle finestre di uno stabile: con la classica stazione totale si dovrà inquadrare con il cannocchiale ogni singolo punto, con lo Zoom 3D sarà sufficiente fare tap in sequenza su tutti i punti da rilevare e lo strumento automaticamente inquadrerà e registrerà i punti.

        In più, può essere dotato della funzionalità robotica, ovvero dell'inseguimento automatico di un target, per semplificare ancora di più le operazioni di rilievo in cantiere, ad esempio per misurare la volumetria di un cumulo di pozzolana.

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          Posted by The Staff in Topografia